Hara: da gennaio accolte “solo” 127 donne, la pandemia rende più difficile chiedere aiuto

25 novembre 2020 – Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne

La rete antiviolenza dell’area Rho – Garbagnate fa il punto 

e lancia un’iniziativa di sensibilizzazione rivolta a tutti i cittadini

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, “Hara, ricomincio da me”, presidio di aiuto e protezione per le vittime di maltrattamento della rete antiviolenza “Nemmeno con un fiore” dell’ambito territoriale di Rho e Garbagnate, fa il bilancio dell’attività svolta nell’ultimo anno e lancia un’importante iniziativa di sensibilizzazione per i prossimi mesi.

I DATI -Confrontando il numero di donne che si sono rivolte al centro da gennaio 2020 a oggi con lo stesso intervallo di tempo relativo al 2019 emerge come quest’anno le richieste di aiuto siano sensibilmente diminuite: si è passati da 187 a 127 (67 dal distretto di Rho, 55 da quello di Garbagnate e 5 da altri territori). 

Un calo che purtroppo non corrisponde a una riduzione dei maltrattamenti ma che, secondo la rete Hara, è dovuto esclusivamente all’emergenza sanitaria in corso: le restrizioni di movimento imposte dalla pandemia hanno infatti reso estremamente difficile per le donne recarsi al centro o anche solo contattarlo telefonicamente. La sorveglianza da parte dell’autore di violenza è diventata costante e le situazioni di maltrattamento si sono spesso acuite a causa della convivenza continua, 24 ore su 24.

Non a caso, a fronte di un numero più basso di richieste complessivamente ricevute da Hara, il numero di donne messe in protezione, ovvero accolte con urgenza in alloggi secretati, è di poco inferiore all’anno scorso: ad oggi sono 6, con 10 minori (nel 2019 erano 8, con 12 minori)

Dai dati emerge sempre lo stesso profilo di donna che in media si rivolge a centro antiviolenza: principalmente di nazionalità italiana (67%), nella maggioranza dei casi con figli (76%) di età compresa tra i 0 e 13 anni (30%), con un’occupazione (41%) e un discreto livello di istruzione (scuola secondaria di secondo grado (35%). Gli indicatori che cambiano leggermente sono quelli relativi all’età: la fascia maggiormente coinvolta rimane quella tra 35 e i 44 anni, ma si abbassa (dal 38% del 2019 al 27% del 2020). Aumentano invece le donne tra i 25 e 34 anni (16% nel 2019 contro 23% nel 2020) e tra i 45 e i 54 (13% nel 2019 e 20% nel 2020).

Nella maggioranza dei casi l’autore di violenza è il marito (31%) o il convivente (32%), seguiti da altri famigliari (padre, figlio, partner del genitore 14%). Il tipo di violenza subita è per lo più psicologica (97%) e fisica (47%), ma anche sessuale (8%) ed economica (4%).

LA SENSIBILIZZAZIONE -La violenza di genere rappresenta un enorme problema di salute pubblica e un’emergenza costante, i cui effetti si accentuano a causa dell’emergenza sanitaria.

Da qui la volontà di rendere ancora più capillare la visibilità sul territorio di Hara, al fine di raggiungere un numero sempre maggiore di donne che si trovano in condizioni di difficoltà a causa di una relazione in cui subiscono maltrattamenti.

L’idea è quella di costruire un centro antiviolenza diffuso: una Comunità realmente “amica della donne”, con tante sentinelle attive al di là dei centri antiviolenza preposti.

Per questo la rete sta promuovendo la costruzione di diverse sinergie con il territorio. In accordo con Confcommercio e Federfarma, si realizzeranno momenti di sensibilizzazione gratuita, curati dalle operatrici di Hara e rivolti principalmente ad alcune categorie di cittadini che più facilmente possono entrare in contatto con donne, come commercianti e farmacisti, ma anche a chiunque altro lo desideri. Gli incontri, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, si svolgeranno online, in diretta Facebook….

Il progressivo coinvolgimento dei commercianti, inoltre, verrà reso visibile da una vetrofania che sarà consegnata a tutti gli esercizi commerciali che vorranno far parte di questa iniziativa.

Sarà questo il primo passaggio di una campagna comunicativa che si svilupperà come azione costante per tutto il 2021 e che vedrà anche la partecipazione delle realtà giovanili del territorio. 

Tutta la comunità, infatti, è invitata a scoprire come semplici gesti di attenzione possono fare la differenza per le donne e rappresentare un contributo prezioso al contrasto alla violenza di genere. 

HARA: LE SEDI E GLI ORARI DI APERTURA – “Hara, ricomincio da me” è gestito da Fondazione Somaschi Onlus e ogni giorno, grazie a un’équipe specializzata composta da operatrici, psicologhe e avvocatesse, garantisce alle donne in difficoltà diversi servizi a titolo completamente gratuito: ascolto e sostegno psicologico, consulenza e assistenza legale, orientamento e supporto nella ricerca di lavoro, accompagnamento all’autonomia abitativa. Nei casi più critici è prevista anche l’accoglienza nelle case rifugio messe a disposizione da Fondazione Somaschi.

Il centro antiviolenza ha due sedi: a Bollate (via Piave 20, presso POT – Presidio ospedaliero territoriale), aperta lunedì dalle 14.00 alle 18.00; martedì dalle 17.00 alle 20.00; venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e a Rho (via Meda 20), aperta lunedì dalle 9.00 alle 13.00; martedì dalle 13.00 alle 17.00; mercoledì dalle 9.00 alle 13.00; giovedì dalle 15.00 alle 19.00; sabato dalle 14.30 alle 17.30.  Il numero di telefono di riferimento è 3351820629, l’indirizzo email centroantiviolenza@fondazionesomaschi.it. A causa delle restrizioni imposte dalla pandemia da COVID-19 al momento entrambi gli sportelli sono attivi a distanza: sono possibili colloqui telefonici, videochiamate, mail e, solo in caso di estrema necessità, di persona.


HARA, RICOMINCIO DA ME è una rete interistituzionale di contrasto alla violenza sulle donne che coinvolge 17 Comuni dell’area Rho Garbagnate (Arese, Cornaredo, Lainate, Pero, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Settimo Milanese, Vanzago, Baranzate, Bollate, Cesate, Garbagnate M.se, Novate M.se, Paderno D., Senago, Solaro) per una popolazione complessiva pari a 363.804 abitanti. Il capofila è il Comune di Rho. 

Il progetto vede il coinvolgimento anche dell’ASST (Aziende Socio Sanitarie Territoriale), dell’ATS – Città Metropolitana di Milano (Agenzia della Tutela della Salute), delle Forze dell’Ordine, di Dialogica Cooperativa Sociale e della Fondazione Somaschi Onlus.


FONDAZIONE SOMASCHI ONLUS, insieme ad altre realtà del Terzo Settore, fa parte della Rete Antiviolenza del Comune di Milano e dell’hinterland. Nel capoluogo lombardo e in provincia gestisce complessivamente 5 centri antiviolenza principali più 5 sportelli decentrati. Solo nel 2019 queste strutture hanno accolto circa 550 richieste d’aiuto da parte di donne maltrattate: violenza fisica, psicologica, economica, sessuale, stalking da parte soprattutto di mariti, conviventi, compagni oppure ex coniugi/partner. Fondazione Somaschi gestisce inoltre 7 case protette dove garantisce un rifugio sicuro alle donne maltrattate, sole e con figli. fondazionesomaschi.it

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